Mancavano una manciata di minuti prima di uscire di casa. Avrei dovuto accompagnare i piccoli a scuola e andare a sbrigare delle commissioni importanti.
Stavo ponendo il necessario per la merenda di mio figlio di 3 anni e 1/2 nello zainetto e lui mi ferma dicendomi: “faccio io, faccio io!”. In un nano secondo penso:
Lascio che faccia lui davvero? Così si perderà tempo però! Ho i minuti contati.
Uffa, ma perché se n’è accorto! Potevo fare di nascosto.
Magda! Magdaaaaaaaa! Non fare la solita perfezionista. Lascialo libero di fare quello che si sente di fare. Te l’ha chiesto lui, vuol dire che lo sa fare. Dagli fiducia. Capito??? Dagli fiduciaaaaa. Vai!
Dopo l’ultima considerazione ho acconsentito e gli ho lasciato campo libero.
Bisognava inserire nello zaino:
- una bottiglietta d’acqua,
- un brik contenente succo di frutta
- un pacchetto di pavesini.
Ho elencato gli elementi dal più pesante al più leggero non a caso. L’ideale, PER ME, sarebbe stato cominciare dal punto numero uno per proseguire con il 2 e concludere con il numero 3.
Secondo voi da quale è partito mio figlio?
Sì, proprio così, dal pacchetto di pavesini! E non è finita! L’ha lanciato nello zaino dicendo: “canestro”! Poi ha proseguito con la bottiglietta d’acqua: “canestro!” (Lui si gasava per i suoi canestri ed io immaginavo i pavesini frantumarsi).
Ooooooom, oooooooooooooooooooom, ho chiuso gli occhi, ho fatto un bel respiro e, anziché fargli una sparata, gli ho suggerito con un tono calmo, paziente e collaborativo che la volta successiva sarebbe stato ideale riporre per ultimo il pacchetto di pavesini essendo il più leggero e fragile, per evitare che l’acqua e il succo lo schiacciassero. Lui mi ha guardato, ha annuito, ha riflettuto un paio di secondi, ha ripreso da capo tutto svuotando lo zainetto ed ha ripetuto l’operazione seguendo il suggerimento ricevuto.
C’è da dire che quella mattina mi è andata bene. Non sempre coglie ed esegue i consigli/suggerimenti. E quella mattina è andata bene anche a lui visto che gli ho dato la possibilità di misurarsi avendogli lasciato la libertà di farlo. Ad essere sincera non sempre lo faccio… Quello di promuovere lo sviluppo della sua autonomia…
Maria Montessori ha progettato un metodo incentrato sullo sviluppo dell’autonomia del bambino. Una sua citazione dice: “quando un bambino non può fare quello che è in grado di fare perché qualcuno non glielo permette, sovrapponendosi a lui, non si tratta di un errore ma di un danno”.
Quante volte ricado in questo errore? Perché ho voglia di sostituirmi a mio figlio?
- Perché ho fretta
- Perché sono perfezionista
- Perché voglio assumere il controllo
- Perché non ho piena fiducia nella riuscita dell’azione se compiuta da lui
I bambini hanno bisogno di essere aiutati a contare su loro stessi, per il loro bene, ma anche per alleggerire la pressione su noi mamme. Allora perché diavolo li freniamo?
Noi mamme abbiamo una buona dose di responsabilità per aiutare i nostri figli a sviluppare l’autonomia. Tappiamoci gli occhi e la bocca e riponiamo più fiducia in loro. Punto e basta!
Più loro si metteranno alla prova, più si misureranno, più esperienza faranno. Grazie a questo processo acquisiranno sicurezza nelle loro capacità e registreranno le prime conquiste che doneranno loro un tassellino da aggiungere al grattacielo di autostima che si dovranno costruire per andare bene avanti DA SOLI anche quando noi non ci siamo.
Cosa aspettiamo???
E tu? Lasci che tuo figlio sviluppi l’autonomia?